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ANVERSA 1920

Le olimpiadi del 1916 erano programmate a Berlino, ma vennero cancellate a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.
I Giochi del 1920 furono spostati ad Anversa e vennero inaugurati con un rituale perfetto, ma spartano, dal re del Belgio Alberto I; Coubertin, raggiante, dopo otto anni, vede il segno del destino: ”l’olimpismo si ritrova intatto all’indomani della tormenta e dà al mondo ad alla gioventù una lezione di valore pedagogico”. Escluse dai Giochi (nonostante le obiezioni di Coubertin), Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e Turchia, paesi invasori nella prima guerra mondiale; manca anche la Russia, nel frattempo diventata Unione Sovietica, che, dopo la caduta degli zar, ha troppi problemi interni per pensare alle olimpiadi.
Il rito religioso (celebrato dal cardinale Mercier) prevede solamente un De Profundis “inno del ricordo” e un Te Deum “inno di successi e speranze”, in ricordo soprattutto delle vittime della guerra.
La cerimonia di apertura va ricordata per l’introduzione della bandiera olimpica con i cinque anelli agganciati (presentata da Coubertin durante il Congresso olimpico tenutosi a Parigi, nel ventennale del CIO, nel 1914) e per il “Giuramento dell’Atleta”, letto dal belga Victor Boin (argento nel 1908 e bronzo nel 1912 nella pallanuoto) ed argento, ora, nel 1920, ma nella scherma a squadre; anche la formula di chiusura dei Giochi (finora pronunciata nel banchetto finale) viene tenuta all’aperto, nello stadio, con grande solennità.
Viene accesa per la prima volta la fiamma olimpica, ma questo rito diventerà ufficiale solo dal 1928.Vi partecipano 2669 atleti di 29 paesi in 152 prove di 19 sport.Il successo oltrepassa tutte le aspettative (anche per le ristrettezza di un dopo guerra) ed i Giochi di Anversa passeranno alla storia per la “comprensione di tutti” come “la festa dell’unità umana” indicando “all’universo, in un risalto luminoso, il dinamismo educativo, morale e sociale che mostra l’olimpismo resuscitato e modernizzato”Ancora una volta i Concorsi d’arte (vera spina per Coubertin) sono mediocri: i letterati compaiono intimiditi dal tema olimpico, mentre nella scultura, la giuria si dichiara addirittura incompetente nel giudizio.Le olimpiadi del 1920 danno risalto ad eccezionali atleti.
In una performance senza eguali nella storia olimpica olimpiadi, l’italiano Nedo Nadi (già medagliato a Stoccolma nel 1912) vince medaglie d’oro in cinque delle sei prove di scherma a cui partecipa e suo fratello Aldo conquista tre ori ed un argento (durante la terza premiazione dirà il re Alberto I, a Nedo, sul podio: “ancora qui, signor Nadi?”)Sei volte campionessa a Wimbledon la francese Suzanne Lenglen (considerata in assoluta migliore giocatrice di tutti i tempi) domina il singolare femminile di tennis concedendo alle avversarie solo 4 giochi in 10 set disputati;
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vince la seconda medaglia d’oro nel doppio misto e la medaglia di bronzo nel doppio femminile. Uno dei vincitori della medaglia d’oro della nazionale U.S.A. di rugby, Daniel Caroll, che fu anche vincitore ma con l’Australia nell’edizione del 1908, rimane uno dei due atleti, che hanno vinto medaglie d’oro con due differenti paesi.
Il boxer Edward Eagan trionfa nella categoria dei pesi leggeri; dodici anni dopo vincerà un’altra Olimpiade, ma invernale, nel bob; questo avvocato americano, rimane forse l’unico atleta ad aver vinto medaglie d’oro in olimpiadi estive ed invernali maschili.
E sulla scena olimpica compare la stella di Paavo Nurmi; argento nei 5000 m. (dietro al francese Joseph Guillemot per 5 secondi), oro nei 10.000 m. e nel cross 8 chilometri.
Questo “finlandese volante”, soprannominato anche “finlandese fantasma” e “antilope d’Abo” sommerà, in tre olimpiadi, 9 medaglie d’oro e 3 d’argento. Coubertin scriverà allora: “chi dice che solo i grandi paesi possono piazzare i loro rappresentanti e che i successi solo in proporzione ai soldi spesi?”Hannes Kolehmainen all’età di 31 anni termina la sua magnifica carriera coprendo la maratona in 2 h 32 m 35 sec 8 dec., prestazione mondiale di tutti i tempi, gara che mancava al suo palmares; mentre l’inglese Albert Hill, anche lui non più tanto giovane, vince a 36 anni, l’oro nelle classiche del mezzofondo: gli 800 e i 1.500 metri.
Quasi tutti i record in atletica leggera stabiliti a Stoccolma resisteranno anche perché la pista è stata ristrutturata frettolosamente ed una pioggia incessante l’ha resa lenta e pesante. L’hockey sul ghiaccio diventa sport olimpico e compare tra le discipline estive.
Solo dall’Olimpiade successiva - Parigi 1924 - saranno disputati i primi giochi olimpici invernali, e, nell’hockey, domineranno i canadesi fino al 1936.Il pattinaggio artistico ha delle nuove vedette, grazie alle due medaglie d’oro svedesi Gillis Grafstrom e Magda
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Julin-Mauroy nelle prove individuali. La coppia finlandese Ludovika e Walter Jakobsson-Eilers ottengono la medaglia d’oro nella loro categoria.Si rivede anche il tiratore Oscar Swahn (già incontrato nel 1912) che, a 72 anni, conquista la medaglia d’argento nella prova a squadre nel doppio (categoria tiro al capriolo) diventando così il più vecchio medagliato di sempre.Dall’altra parte della scala dell’età la tuffatrice americana Aileen Riggin, è oro dal trampolino, all’età di 13 anni, risultando anche la più minuta atleta di Anversa con un peso di 29,5 kg ed un’altezza di 1 metro e 40 centimetri.Il 1920 presenta

anche alcune stranezze: la singolare protesta degli atleti americani che avevano viaggiato in una nave carica di cadaveri, vittime di guerra (riusciranno comunque a dominare i Giochi guadagnando 41 medaglie d’oro davanti alla Svezia, seconda, con 17 medaglie); la prova di vela (Dinghy), unico evento svoltosi in due paesi distinti (la prima prova si corse in Belgio, ma le ultime due prove si tennero in Olanda, in quanto entrambi i concorrenti erano olandesi); il nuotatore statunitense, Duke Paoa Kahanamoku che vince la finale dei 100 metri stile libero, con record mondiale, non una, ma due volte, dopo che la finale fu rifatta a causa di una protesta (il Duke partecipò a quattro olimpiadi vincendo tre medaglie d’oro e due d’argento e salvò in California con il suo surf 8 persone di una imbarcazione, capovoltasi in un naufragio, ove ne morirono 17); il canadese Earl Thompson che vince i 110 ostacoli presentandosi alquanto instabile ai blocchi di partenza, dopo una notte insonne per una …ubriacatura di birra!

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La squadra americana ad Anversa conosce momenti di gloria. Il giovane John Kelly (padre di Grace Kelly - semplice muratore e poi futuro miliardario nel ramo immobiliare) vince l’oro nella prova di canottaggio singolo e nella prova di coppia con il cugino Paul Costello;sarà comunque famoso a posteriori, quando sua figlia, la bellissima Grace diventerà attrice e, soprattutto, moglie del principe Ranieri di Monaco. 
Nel pugilato Sammy Mosberg vince il titolo dei pesi leggeri ed Eddie Eagen quello dei medio massimi. Gli atleti americani vincono ancora cinque medaglie nella lotta greco romana; altre medaglie d’oro vengono nel lancio del martello (Patrick Ryan), nel salto in alto (record olimpico con Richard Landon) e nelle corse veloci (due ori – 100m piani, Personaleetta 4X100 ed un argento - 200m. piani - per il texano Charles Paddock, che morirà capitano dei marines nel
Pacifico durante la seconda guerra mondiale). Nel nuoto vincono quasi tutto, con Ethelda Bleibtrey che conquista medaglie d’oro in tutte e tre le prove di nuoto femminile (300m. st. lib., 100m. st. lib. e Personaleetta 4x100m.st. lib.- includendo le prove preliminari, la Bleibtrey nuotò in cinque gare e superò il record del mondo in ognuna) Dopo i successi di Nadi, per l’Italia, l’impresa più prestigiosa proviene dal diciottenne marciatore Ugo Frigerio che fa la doppietta vincendo i 3.000m. (record olimpico) ed i 10.000m.; con poche credenziali, sembrava non dovesse partecipare, ma inscritto all’ultimo momento, questo diciottenne milanese, tipografo della Gazzetta dello sport, si impone di autorità.
Atleta estroverso, dotato di ottimo stile, a differenza dei suoi colleghi, per nulla si innervosiva quando i giudici lo controllavano da vicino e scherzava con loro, sorridendo, spesso ringraziandoli per l’attenzione. Prima della partenza aveva portato alla fanfara che scandiva la gara alcuni spartiti musicali raccomandando di suonarli durante la prova di marcia e prima del finale si era rivolto al maestro, indicando, a gesti, che il tempo non era proprio corretto. Anche l’equitazione, il ciclismo, il sollevamento pesi, il canottaggio portano medaglie anche pesanti mentre il bronzo viene vinto nel tiro alla fune, specialità che compare alle olimpiadi per l’ultima volta.