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PARIGI  1900

Nel novembre del 1893, poco prima della fondazione del CIO e quindi del calendario olimpico, Alfred Picard, ingegnere e uomo famoso, presidente di una sezione del Consiglio di Stato, messo a capo della terza Esposizione Universale che si terrà a Parigi nel 1900, decide di inserire i “Concorsi di esercizi fisici e sportivi” nel quadro della manifestazione stessa.
Qualche mese più tardi Coubertin, nell’unico incontro avuto con lui, spiegherà l’intenzione di organizzare, durante il periodo dell’Expo, la seconda edizione dei Giochi olimpici. Picard è persona intransigente, cui poco interessa il movimento olimpico, con una alta idea della sua missione, che vede lo sport a livello di massa esteso alla maggior quantità di discipline; lo scontro tra i due diventa inevitabile.
Coubertin crea allora un Comitato privato con a capo il visconte de la Rochefoucaud, (da cui prenderà il nome) uomo di alto rango, amico di Coubertin. Composto da una trentina di persone in rappresentanza di tutti gli sport, il Comitato viene presentato alla stampa il 25 maggio 1898 in antitesi al Comitato pubblico dell’Expo, tacciato di “inerzia e cattivo funzionamento”.
Tra Coubertin e Picard esiste una incomprensione epidermica, derivante anche dalla differente estrazione sociale; il programma del comitato “Rochefoucaud”, che si rifaceva sostanzialmente alla prima edizione olimpica di Atene, viene bollato da Picard “meschino ed indegno della Nazione”.
Nel novembre dell’98 però, l’USFSA, l’importante Associazione che comprendeva la maggioranza delle società sportive francesi, (di cui Coubertin è segretario, più di titolo che di fatto) emette un comunicato in cui non riconosce il comitato privato di Coubertin e si schiera con Picard; il colpo è duro ma decisivo e la stampa locale (sia con “Le journal des sports” che con il “Journal officiel” nel gennaio del ‘99) dà grande risalto allo scontro e la commissione improntata da Coubertin, si dimette in blocco con Rouchefoucaud in testa.
Coubertin, tra l’altro non più segretario dell’USFSA, si trova solo ed isolato.
Come presidente del CIO, per amore dell’olimpismo, scrive nel maggio del ’99 al nuovo presidente dei giochi sportivi dell’Esposizione, Daniel Mérillon, affinché questi possano essere considerati anche Giochi della seconda olimpiade, cosa che di fatto avviene. E cosi i “concorsi di esercizi fisici e sportivi” diventano anche giochi olimpici fin dall’inizio del 1900 - anno olimpico - e non a posteriori dei giochi stessi, come fino a qualche tempo fa si pensava.
foto Coubertin si farà promotore di iniziative pubblicitarie nel nord Europa e nelle Americhe per una massiccia partecipazione; all’interno dell’organizzazione sarà uno dei quattro vice-presidenti del comitato consultivo speciale composto dai 76 membri incaricati di preparare le prove di atletica.La durata dei Giochi viene ovviamente distribuita su tutto il periodo dell’Esposizione e comprende 34 discipline; secondo i recenti dati ufficiali i partecipanti sono 58.731 (di cui molti non sapranno di avere partecipato ad olimpiadi), ma sono cifre spesso discordanti proprio per la peculiarità della manifestazione che era allargata a tutti, in gare che sapevano spesso di sagra paesana senza crismi di ufficialità. Anche nei programmi esposti che indicavano orari e premi mmmm non compare mai la parola “olimpiade”.
I posti per gareggiare invadono tutta Parigi e viene costruito un nuovo velodromo anche perché il ciclismo in quell’epoca è molto diffuso;
sul suo tappeto verde vengono disputate prove di ginnastica e di altri sport e con la sua capacità di 40.000 spettatori diventa, di fatto, lo “stadio olimpico”; la spesa di 300.000 franchi sarà metà a carico dello Stato e del Comune. Questa pista, vista con lungimiranza dagli organizzatori, rimarrà nel tempo fino ai giorni nostri, seppure ribattezzata “velodromo Jaques Anquetil”.
Per collegare i luoghi sportivi viene inaugurata anche una linea metropolitana e linee tranviarie.

Semplici cittadini, studenti, militari, atleti più o meno qualificati si cimentano in una miriade di prove. Soltanto qualche anno più tardi il CIO metterà un po’ di ordine, facendo un distinguo tra tutte le gare, anche perché Coubertin, di queste olimpiadi, nelle sue memorie, ne parla ben poco. Ma al di là di questo bailamme vi sono stati momenti di grande esaltazione sportiva.
Tra tutti eccelle Raymond Ewry, detto “la rana umana” atleta americano di ventisette anni che a causa di una poliomielite ha passato anni di gioventù bloccato su di una sedia a rotelle e per guarire
si è sottoposto a massacranti esercizi che hanno irrobustito incredibilmente i suoi muscoli; vince nella specialità da fermo nel salto in alto, nel salto in lungo, e nel salto triplo.
Lo ritroveremmo, sempre con medaglia di oro anche a St. Louis 1904 ed a Londra 1908, conquistando alla fine della sua carriera ben otto medaglie di oro.
Qui a Parigi il grande battuto è il suo compagno di squadra americano Irving Baxter, che sarà comunque plurimedagliato con due ori nel salto in alto e salto con l’asta; medaglie peraltro conquistate con un po’ di fortuna perché gli atleti più accreditati non si sono presentati, in quanto, essendosi disputate le gare di domenica, secondo
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foto la loro religione, la domenica è solamente…sacra. Nel mezzofondo dominano gli inglesi mentre la maratona viene vinta da un atleta di casa, Michel Theato, che batte il favorito lo statunitense Arthur Newton; questi, che era partito alla grande, lasciandosi alle spalle tutti, quando si presenta al traguardo è convinto di essere primo e resta di stucco quando viene a sapere che sono già arrivati quattro atleti (probabilmente per qualche scorciatoia); il suo reclamo, subito presentato, non servirà a nulla e dovrà restarsene al quinto posto.Negli sport di squadra fa scalpore, nel rugby, la vittoria della Francia sui maestri inglesi.
Ma a discolpa dei britannici resta il viaggio notturno in mare agitato con arrivo a Parigi alle 6 del mattino; la vittoria comunque è netta (27 - 8) e sarà il primo di soli tre titoli a squadre
ottenuti dalla Francia per quasi un secolo (pallanuoto nel 1926 e calcio nel1984). Tra l’altro, nella fotografia della squadra francese, compare un atleta di colore, sicuramente il primo nero della storia olimpica. Nel calcio gli inglesi superano i padroni di casa per 4-2 mentre nella pallanuoto il titolo va sempre agli inglesi (che in semifinale avevano battuto i francesi al termine di una partita alquanto rissosa) che avevano superato il Belgio per 7-2. Da notare che a fronte dei 500 spettatori del calcio, nel rugby assistono all’incontro circa 30.000 persone.Altro grande protagonista è l’atleta a stelle e strisce, Christian Krenzlein, uno dei pochi atleti nella storia olimpica, a mettere al collo ben quattro medaglie d’oro in una olimpiade: 60 metri, 110 ostacoli, 200 ostacoli e salto in lungo. .
Anche, lui come era capitato a Baxterd, vince in quest’ultima specialità perché il primatista mondiale, Myer Prinstein, non si presenta il giorno delle gare per motivi religiosi. Prinstein si rifà comunque nel salto triplo battendo James Conolly, che aveva vinto ad Atene nella prima gara disputata, ed era entrato così nella storia come il primo oro olimpico dell’era moderna
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Nel nuoto, disputato nelle acque della Senna a favore di corrente, due ori vanno all’australiano Frederick Lane e al britannico John Jarvis con l’ungherese Zoltan von Halmay che guadagna due argenti ed un bronzo.Nella Senna vengono disputate anche le gare di canottaggio e un fatto curioso vede protagonista nel “due con” l’equipaggio olandese che, all’ultimo momento, per questione di peso, mette al timone un ragazzino che passava: vinceranno la prova e nelle fotografie di rito si vede lo sconosciuto timoniere (oggetto di molte ricerche da parte di storici) che passerà alla storia olimpica come il più giovane partecipante dei giochi.
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E per la prima volta compaiono, in due discipline, le donne, anche se con parere contrario di Coubertin: nel golf vince la statunitense Margaret Abbott, mentre nel tennis l’oro è per la britannica Charlotte Cooper che si aggiudicherà per ben cinque volte il titolo di Wimbledon.
Accanto alle prove sportive sette sottocommissioni si confrontavano in convegni scientifici che avevano per tema argomenti di chimica biologica, antropometria, locomozione, igiene, fisiologia, patologia.